Eugenio SCALFARI: Italia Torna al programma
Eugenio Scalfari, che è nato il 6 aprile 1924 a Civitavecchia, è uno dei più autorevoli e prestigiosi giornalisti italiani. Comincia la sua attività collaborando a Il Mondo di Pannunzio e a L'Europeo di Arrigo Benedetti dal 1950, due settimanali che per le novità politiche e tecniche che introdussero nel panorama della stampa italiana costituirono punto di riferimento indispensabile per la classe politica e per gli intellettuali. Nel l955, partecipa con il gruppo de Il Mondo alla fondazione del Partito Radicale di cui è stato il vicesegretario nazionale dal 1958 al l963. Sempre nel 1955, insieme ad Arrigo Benedetti, fonda L'Espresso che ha diretto dal 1963 al 1968. Organizzatore con Ernesto Rossi dei 'Convegni degli amici del Mondo'; consigliere comunale a Milano per il Partito Socialista Italiano dal 1960 al 1963; deputato al Parlamento, eletto nelle liste del Partito Socialista sull'onda delle sue coraggiose denunce dello scandalo Sifar-De Lorenzo, dal 1968 al l972. Dal 1970 al 1975 consigliere delegato della Società editrice L'Espresso . Il 14 gennaio 1976 fonda il quotidiano La Repubblica, e ne è il direttore responsabile per vent'anni. Ha scritto numerosi libri:
Rapporto sul neocapitalismo italiano
Storia segreta dell'Industria elettrica
Il potere economico in Urss
L'autunno della Repubblica Razza padrona
(Scalfari-Turani)
Come andremo a incominciare (Biagi-Scalfari)
Interviste ai potenti
L'anno di Craxi
La sera andavamo in Via Veneto
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Nel 1994 pubblica due libri, Incontro con Io con la Rizzoli e Il sogno di una rosa con Sellerio.
Nel 1995, sempre con Rizzoli, pubblica Alla ricerca della morale perduta e con la stessa casa editrice, nel 1998, Il Labirinto.
Nel 1986 ha ricevuto il Premiolino come giornalista dell'anno.
Nel 1988 ha ricevuto la Columbrina d'argento del Riconoscimento Gianni Granzotto, sezione 'Uno stile per l'informazione' del Premio Estense di Ferrara. Sempre nel 1988 ha ricevuto il Premio Internazionale Trento per "Una vita dedicata al giornalismo".
Nel 1998 ha ricevuto il Premio Guitarello al giornalismo d'autore.
Dal giugno 1988 alla fine di aprile 1994 é stato consigliere di amministrazione di La Repubblica. Lascia la direzione de La Repubblica il 4 maggio 1996, con la quale continua a collaborare.
L'8 maggio 1996 gli viene conferita la nomina di Cavaliere di Gran Croce dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.
Il 20 luglio 1996 gli viene consegnato il "Premio Ischia" alla carriera.
Il 25 maggio 1999 l'Ambasciatore Jacques Blot lo insigne dell'onorificenza di Cavaliere della Legion d'Onore.