La domotica come punto
di arrivo in un percorso di System Integration
Paola
Angelucci – Fondazione
ASPHI Onlus
Buongiorno,
io vi parlerò di un progetto, di un percorso, che è stato realizzato a favore
di una ragazza con gravi disabilità motorie e degli aiuti che, come ASPHI, siamo riusciti ad individuare per migliorare la sua autonomia.
La
persona di cui vi parlerò è una ragazza che
oggi ha 23 anni, si chiama Jessica, è una ragazza vitale e socievole; vive in
una situazione di immobilità quasi totale a causa di
un incidente stradale che ha avuto circa 6 anni fà, per cui necessita di
assistenza continua.
Jessica
ha alcune piccole autonomie:può muovere leggermente il
capo, può controllare la mimica facciale e muove con precisione le labbra, può
parlare sussurrando (senza emissione sonora).
Jessica
è anche una persona che ha desideri e aspettative.
Quando l’abbiamo incontrata aveva appena ripreso gli
studi superiori, che a causa dell'incidente stradale erano stati interrotti.
Alcuni
insegnanti si recavano a casa della ragazza per consentirle di studiare, ma
Jessica soffriva per il suo stato di dipendenza da loro perché, vivendo in
questa situazione di immobilità, non riusciva né a
leggere né a scrivere in autonomia: gli insegnanti scrivevano sotto dettatura e
leggevano per lei.
Jessica
desiderava poter usare il computer, per poter essere più autonoma, ma non
pensava che si riuscisse a trovare un modo che le consentisse di usarlo. I suoi
timori sull’uso del computer dipendevano dal fatto che in passato, in seguito a
varie consulenze, la famiglia aveva acquistato diversi ausili che Jessica non
era mai riuscita ad utilizzare.
Quando
abbiamo conosciuto Jessica, questa era la situazione in cui si trovava e ci ha
espresso il desiderio di poter usare in autonomia alcuni strumenti della vita
quotidiana.
Per
rispondere alle richieste di Jessica abbiamo fatto con lei un percorso che ha
consentito a questa ragazza di raggiungere importanti traguardi.
Vediamo
subito cosa può fare oggi Jessica.
Innanzitutto
può scrivere da sola con l’uso di un computer.
Segue
un messaggio, uno dei tanti messaggi, che Jessica ci ha inviato. Risale
all'inizio della scorsa estate.
“Ciao
Paola,
gli studi vanno abbastanza bene. Ho scritto un tema con l'ausilio. Sono
riuscita a scriverlo tutta da sola mettendoci più o meno un paio d'ore.
Se ti fa piacere te lo spedisco.
Anche la mia mamma ti saluta tanto, quando vedo Tina
te la saluto ( mi fa sempre morire dal ridere)”
Questo
è un grande risultato. Ma
come Jessica è riuscita a scrivere e come riesce ad usare il computer, lo
vediamo in un breve filmato che descriverò.
Si vede Jessica, davanti ad un computer, che utilizza
un ausilio (Integra Mouse) caratterizzato da un
beccuccio che ha una funzione di joistick gestibile con un movimento impercettibile
delle labbra (che Jessica muove con precisione). L’ausilio consente a Jessica
di gestire il cursore del mouse e di fare il “clic” con un soffio nel
beccuccio.
In
questo modo gestisce in autonomia il computer.
Inoltre,
per la scrittura, utilizza una tastiera che compare a video. il cursore viene
posizionato su ogni singola lettera e con un soffio, nell’Integra Mouse, la
lettera viene selezionata e compare scritta nel foglio di video scrittura.
Ora
Jessica può utilizzare il computer, ma non solo.
Quando
l’abbiamo incontrata, abbiamo conosciuto una ragazza con tanti desideri e
interessi; Jessica voleva conoscere il mondo, voleva sapere quello che le
succedeva intorno, desiderava avere nuovi amici e conoscere nuove persone, voleva
poter usare in autonomia alcuni strumenti della vita quotidiana (poter cambiare
i canali del televisore, poter far partire i cd musicali del suo cantante
preferito, …) ma soffriva della forte dipendenza dagli altri.
Dopo
il percorso fatto insieme, Jessica può, finalmente, far
partire il lettore cd da sola, può cambiare il canale del televisore da
sola, …
Come
può fare tutto ciò?
Jessica
ora può gestire tutti gli strumenti comandabili da telecomandi ad infrarossi.
Come
sappiamo, ogni strumento che usiamo nella vita quotidiana
(Tv, stereo, …) ha un suo telecomando e in genere ogni telecomando è diverso
dagli altri.
Per
Jessica è stato scelto un unico dispositivo che funziona a raggi infrarossi e, potremmo
dire, che è un “supertelecomando”.
Lo chiamiamo “supertelecomando”
perché può memorizzare su di sè tutte le funzioni di altri
telecomandi; può funzionare a scansione, cioè i vari tasti che possono essere
azionati, vengono automaticamente evidenziati (illuminati) in modo successivo e,
quando viene evidenziato il tasto (la funzione) che interessa, la persona può
azionarlo con modalità diverse a seconda delle proprie possibilità di movimento
(anche tramite ausili esterni). Questo telecomando può essere comandato da
sensori esterni e, nel caso di Jessica, abbiamo scelto un interruttore a soffio
in modo tale che quando viene evidenziato il tasto che
a Jessica interessa, quest’ultimo viene azionato tramite un lieve soffio.
Con
questo sistema azionabile con il soffio, Jessica riesce a gestire i diversi
strumenti dell’ambiente domestico che hanno la caratteristica di essere comandabili a raggi infrarossi (televisore,
stereo, luci, ventilatori, …)
Sintetizzando,
per la domotica, abbiamo scelto due tipi di sistemi perché due erano le
esigenze di Jessica:
·
Quando è a
letto, dove passa molto tempo della sua giornata, Jessica
necessita di poter gestire alcuni strumenti di uso comune (Tv, stereo, …). Per
questa situazione abbiamo scelto un dispositivo a soffio legato al
“supertelecomando” (telecomando Gewa Prog III) di cui abbiamo appena parlato
·
Quando è in carrozzina, Jessica ha la necessità di poter studiare
e usare il computer. Per questa esigenza è stata
scelta l’interfaccia Integra Mouse che, per la scrittura, viene associato ad
una tastiera a video.
Ci
avviciniamo alla conclusione di questa relazione.
Per
arrivare a queste soluzioni, con Jessica è stato fatto un percorso che ha
assunto la forma di un progetto molto preciso e articolato; caratterizzato da
obiettivi specifici, attività e compiti precisi dove nulla è stato lasciato al
caso.
Il
percorso è stato lungo e complesso. E’ stato fatto con Jessica ma anche con le
persone che si occupano di lei perché nel rispondere alle sue richieste di autonomia, ci siamo fatti guidare dal principio
fondamentale che l’uso di ogni ausilio comporta anche il coinvolgimento delle
persone che si prendono cura di lei (insegnanti, famiglia, assistenti, amici, …),
in termini di richieste, aspettative,aiuti.
Quindi
quale ruolo ha avuto ASPHI nell'ambito di questo percorso?
Possiamo
dire che ASPHI ha svolto un ruolo di System Integrator, in questo caso
utilizziamo in modo esteso un’espressione tipica del linguaggio informatico.
Abbiamo
operato per individuare sistemi tecnologici che potessero
comunicare ed essere compatibili tra
loro. A questo proposito è stata importante l’integrazione delle nostre
competenze con quelle di altri centri ausili presenti
sul territorio nazionale e locale. Di particolare rilevanza è stata la
collaborazione ed il contributo del Centro Regionale Ausili di Bologna.
Abbiamo
operato anche per integrare altri elementi che consentissero
una buona riuscita del percorso come ad es. le aspettative di Jessica e dei
suoi cari, le risorse umane e tecnologiche a disposizione e, non ultime, le
risorse economiche.
Per
l’acquisto degli ausili individuati è stato necessario trovare uno sponsor (va
dato merito del successo di questa parte di attività
alla rete di amicizie e sostegno che si è concretizzata attorno a Jessica)
Il
risultato finale di questo lungo percorso è che oggi Jessica è più autonoma, usa
il computer, scrive, ci manda le e-mail, studia con più autonomia e riesce a usare il televisore, lo stereo e così via
Le
persone che si prendono cura di Jessica sono soddisfatte nel vedere che lei può
usare alcuni strumenti senza dover necessariamente dipendere da altri
Aver
avvicinato Jessica alle tecnologie le consentirà, anche in futuro, di avvalersi
delle opportunità che le tecnologie le potranno offrire.
Grazie.