Margherita Borri

il mio intervento di oggi ha l’obbiettivo di illustrare, con l’aiuto di alcuni dati, le attività e le modalità di servizio del Centro Regionale Informazione e del Centro Regionale Ausili. I due Centri di secondo livello, che rispondono ad un preciso orientamento contenuto nella legge regionale 29/1997, hanno l’obiettivo di occuparsi della consulenza, dell'informazione e della formazione rispettivamente nel campo della progettazione e dell’accessibilità e nel campo dei presidi e degli ausili tecnologici. Possiamo dire che in ambito regionale i due Centri coprono le due facce dell'integrazione: da un lato abbiamo l'adattamento dell'ambiente costruito alla persona disabile, attraverso l'eliminazione delle barriere architettoniche, dall'altro lato l'adattamento della persona all'ambiente, attraverso l'adozione e la personalizzazione in molti casi degli ausili tecnici e tecnologici. Ci troviamo di fronte a due Centri che hanno due ambiti di competenza ben precisi e distinti, dati in primo luogo dai diversi saperi e competenze tecniche degli operatori che vi lavorano. Occorre sottolineare come in alcuni casi gli ambiti di competenza possono essere difficilmente delineabili e in certi casi anche sovrapponibili, proprio per questo tra i due Centri c’è un dialogo continuo. Per casi complessi, dove entrano in gioco sia competenze tecnico - progettuali, sia competenze in ambito di ausili, la consulenza viene svolta con un lavoro di equipe. Ora passo a presentare le attività e il lavoro del Centro Informazione Regionale sulle barriere architettoniche e l'accessibilità. Il Centro si occupa di accessibilità, barriere architettoniche, mobilità, comfort urbano e qualità progettuale. Il Centro, promosso dalla Regione Emilia Romagna in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia è gestito dal CERPA Italia - Centro Europeo Ricerche e Promozione dell’Accessibilità, una associazione composta da professionisti che da più di vent'anni che fanno ricerca e si occupano professionalmente di questi temi. Il Centro si rivolge a una pluralità di soggetti, in primo luogo agli uffici tecnici degli enti pubblici, Comuni, Province, ASL, e allla stessa Regione con la partecipazione e gruppi di lavoro. Si rivolge inoltre ai professionisti, alle associazioni professionali e imprenditoriali e soprattutto alle persone disabili e alle loro famiglie. Le attività del centro si possono dividere in tre grosse macroaree: informazione e documentazione, formazione, consulenza. Per quanto riguarda l'informazione e la documentazione il Centro si serve di banche dati in costante aggiornamento che costituiscono gli strumenti di lavoro utilizzati durante le consulenze. L’intervento successivo al mio entrerà nel dettaglio delle banche dati e del loro utilizzo. L’attività di informazione riguarda principalmente la normativa tecnica sul tema dell’accessibilità e delle barriere architettoniche, i contributi e agevolazioni fiscali e la bibliografia. Inoltre il Centro utilizza una banca dati di prodotti e ditte; si tratta non solo di ausili specifici ma principalmente di prodotti di uso comune che possono risolvere problemi quotidiani. Il Centro svolge informazione anche su buone pratiche, eventi e altre iniziative legate ai temi dell’accessibilità. Rispetto alla formazione il Centro organizza seminari di secondo livello rivolti ai tecnici e ai progettisti sia pubblici che privati; la formazione solitamente viene fatta su temi specifici individuati anche grazie all’attività di monitoraggio della domanda e del bisogno. I corsi di formazione attivati fino a oggi hanno riguardato i collegamenti verticali, le aree verdi e gli spazi gioco, i servizi igienici, ossia tutti i temi che per certi versi risultano scoperti e di maggiore interesse dal punto di vista tecnico. L'ultimo corso ha riguardato il tema delle barriere architettoniche, prevenzioni incendi e gestione dell’emergenza, anche in questo caso le richieste erano numerose a causa della difficoltà ad applicare la normativa sulla sicurezza e l’antincendio, con la normativa sulle barriere architettoniche. Attualmente stiamo progettando alcuni moduli formativi molto brevi e specifici sul tema dell'accessibilità delle barriere architettoniche rivolte alle imprese edili, di installazione idraulica, elettrica e di serramenti. I a primi corsi li faremo a Reggio Emilia in collaborazione con la CNA con l’obiettivo di estenderli all’intero territorio regionale. Ora affrontiamo il discorso della consulenza. La consulenza svolta dal Centro riguarda la soluzione di problematiche connesse ai temi dell'accessibilità e delle barriere architettoniche. Accanto ad una consulenza di natura tecnica vi è sempre un supporto all’interpretazione e applicazione della normativa, all’accesso ai contributi e alle agevolazioni fiscali. La consulenza si suddivide in varie fasi a seconda anche della complessità e del tipo di utenza che si rivolge al Centro (persona disabile, tecnici pubblici e privati, ecc.). La prima fase vede l’accoglimento della domanda e la lettura del bisogno. Si tratta di un passaggio per niente automatico in quanto molto spesso il bisogno o i bisogni emergono solo in un secondo momento; molto spesso la persona ci chiama per risolvere un problema contingente che può essere quello di entrare in casa poi, attraverso un colloquio approfondito, emergono altri bisogni legati alla fruibilità di spazi interni all’abitazione. Dopo l'individuazione dei bisogni e la valutazione del contesto il Centro, attraverso i propri tecnici, fornisce una serie di indicazioni tecniche e progettuali su come risolvere il problema. Il Centro non si sostituisce al progettista privato, la persona che si rivolge al Centro non esce con un progetto ma con indicazioni progettuali, sulla normativa, su cio’ che offre il mercato, sulle agevolazioni e sui contributi. Il servizio di consulenza è gratuito come tutti gli altri servizi. Ora passo a descrivere alcuni dati che si riferiscono al primo triennio di attività del Centro, 2000/2003 su un totale di circa 750 consulenze, analizzando la consulenza dell'ultimo anno praticamente i dati rimangono invariati, abbiamo un aumento della domanda che ci arriva dal settore pubblico. Dal grafico vediamo come il 69% di richieste di consulenza ci arriva dal settore privato, quindi persone disabili, loro famiglie, ma non solo, anche tecnici che lavorano privatamente. La consulenza in ambito privato, a seconda della complessità della domanda, può essere gestita in alcuni casi a distanza. Per casi non complessi riusciamo a dare una risposta, ad esempio alla famiglia, anche in modo differito, utilizzando fax, lettere, posta elettronica. Diversa è la consulenza che si fa per il pubblico, dove vi è la necessità di incontrare i tecnici presso il Centro spesso in piu’ momenti. Le famiglie che si sono rivolte al Centro costituiscono il 56% della nostra utenza privata, mentre le persone disabili che ci hanno contattato direttamente sono solo l’11%. I professionisti che si sono rivolti al Centro (25%) hanno richiesto una consulenza per progetti inerenti a strutture ricettive, luoghi di lavoro, negozi o spazi collettivi. E’ interessante l’incremento di studenti che si sono rivolti al Centro per la compilazione di tesi di laurea, provenienti dalla facoltà di architettura, giurisprudenza, scienze infermieristiche, terapisti. La consulenza riguarda principalmente la progettazione a cui è spesso legato il discorso della corretta applicazione della normativa. In ambito privato maggior parte delle consulenze riguardano l'abitazione privata. Le domande che ci vengono poste più frequentemente, riguardano interventi di eliminazione delle barriere architettoniche all'interno dell'abitazione, bagno, cucina e accesso, quindi collegamenti verticali. Abbiamo anche una serie di richieste di consulenza per interventi di nuova edificazione, queste richieste arrivano da famiglie che hanno un figlio disabile giovane. In ambito pubblico il 42% delle persone che si è rivolta al centro sono tecnici progettisti, il 17% operatori di servizi sociali, questo perché spesso è l’operatore sociale, la persona che tutti i giorni “vive” e lavora nella struttura, che in prima battuta si fa carico del problema, e si rivolge al Centro per una consulenza per l’eliminazione delle barriere, solo in un secondo momento entra in gioco l’ufficio tecnico. Le altre attività che coinvolgono anche il Centro Regionale Ausili riguardano il supporto tecnico all'interno di gruppi di lavoro regionale e il supporto nella formazione e nell'avvio dei centri di primo livello. Ora passo a descrivere il secondo Centro della regione Emilia-Romagna, il Centro Regionale Ausili con sede a Bologna. Gli ambiti di interesse del Centro Regionale Ausili sono gli ausili tecnici, gli ausili tecnologici e la domotica. Il Centro svolge una consulenza per l'individuazione di percorsi individualizzati rivolti all’autonomia all’integrazione e all'assistenza. La consulenza del Centro Ausili riguarda non solo la persona disabile, ma percorsi di autonomia che coinvolgono anche i familiari e tutta la rete di assistenza che ruota intorno alla persona. Il campo di ausili di cui si occupa il centro riguarda in particolare gli ausili per la mobilità, per l'accessibilità, i trasferimenti posturali, la vita quotidiana, la cura, l’igiene persona, gli ausili tecnologici e la domotica. E’ interessante sottolineare come il Centro si occupi non solo degli ausili previsti dal nomenclatore tariffario ma ricerca anche le soluzioni innovative che si trovano sul mercato comune. L'ambito di competenza del Centro Regionale Ausili è quello delle disabilità motorie, comunicative e multiple, non ci sono limitazioni di età, come vedremo poi più in specifico con i dati del servizio. I dati che presento si riferiscono a un arco di tempo che va dal 2001 al 2004 e riguardano gli accessi diretti al Centro. In particolare l’attività del Centro la si puo’ riassumere in un 45% di consulenza di secondo livello rivolta agli operatori sociali e sanitari, in un 37% di attività di formazione, di primo e di secondo livello, e un 16, 9% di consulenza rivolta alle persone disabili e alle loro famiglie. La realtà di appartenenza degli utenti è rappresentata principalmente da operatori che provengono dalla sanità e dalla riabilitazione, da operatori dei servizi sociali e socio-assistenziali, quindi dalle famiglie e dalle persone disabili. Una percentuale significativa viene anche dalla scuola e dall'Università. Il Centro Regionale Ausili svolge un’attività di consulenza, di informazione e documentazione e di formazione. Il Centro è in possesso di banche dati con la bibliografia tecnica e applicazioni multimediali. La consulenza sugli ausili si rivolge agli operatori professionali e dei servizi e alle persone con disabilità. La consulenza prevede un primo momento di analisi del bisogno, una presentazione di ausili anche grazie alla mostra permanente, una fase di ricerca, di valutazione e di prove anche attraverso l’”utilizzo” di Casa Amica, appartamento attrezzato. E’ importante sottolineare che l'accesso alla consulenza ausili per la persona disabile avviene sempre in raccordo con i servizi territoriali di riferimento, proprio perché il Centro non sostituisce quelle che sono le competenze dei servizi di riferimento ma si pone come risorsa, come un qualcosa in più per riuscire a dare risposte sempre più efficienti ed efficaci. Guardando i dati che si riferiscono alla consulenza ausili e abitare rivolta in specifico alle persone disabili, vediamo come siano rappresentate tutte le fasce di età una percentuale maggiore nell'arco tra i 31 e i 50 anni. Per quanto riguarda la consulenza rivolta agli operatori il 70% è rappresentato da operatori pubblici, l’11% dal privato convenzionato e il 17% dal privato. Il Centro Regionale Ausili svolge una cospicua attività di formazione attraverso l'organizzazione di seminari di primo e di secondo livello, seminari sugli ausili, l'autonomia e i percorsi di vita quotidiana. La formazione di primo livello si rivolge a tutti gli operatori dei servizi sociali, sanitari, al mondo della scuola e non solo, la formazione di secondo livello è più tecnica e specifica e si rivolge a tutti quei soggetti che sono coinvolti nella prescrizione, spesso si avvale della partecipazione di aziende. Le giornate formative nel periodo 2001/2004 sono state 26, hanno coinvolto 467 operatori provenienti nella maggior parte dei casi dal settore pubblico, dal settore sanità e riabilitazione, e dal settore servizi sociali e centri socio - assistenziali. Termino il mio intervento con parlando di “Casa Amica” Il Centro Regionale Ausili collabora con “Casa Amica” di AIAS, ha un appartamento dotato di ausili e di soluzioni studiate appositamente per le persone disabili. La casa ha una funzione di mostra permanente, per cui è possibile vedere e toccare con mano quelli che possono essere gli adattamenti di ambienti e mobilio, le soluzioni per il controllo ambientale con automazione ad interfacce, ausili propri di vita quotidiana e ausili per la cura della persona e della casa. “Casa amica”, può anche essere utilizzata per brevi soggiorni temporanei.