Flavio Delbono

signor ministro, autorità, signore e signori, sono estremamente lusingato di portarvi il saluto del Presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, di tutta la Giunta Regionale che mi onoro qui da rappresentare. Un saluto a tutti i partecipanti e un ringraziamento particolare al presidente Carlo Orlandini e a tutti i collaboratori dell'ASPHI che anche quest'anno sono riusciti ad organizzare una manifestazione di livello nazionale, ricca di molti appuntamenti e di iniziative sicuramente di grande rilievo. In Emilia-Romagna le persone con disabilità rappresentano una quota consistente della popolazione regionale. L'ISTAT ha recentemente stimato il numero di persone con disabilità in circa 200 mila, pari circa al 5% della popolazione regionale. Escludendo le persone classificate come "anziane" è possibile stimare che le persone disabili con un'età compresa tra i 6 e i 64 anni sono circa 39 mila. Mi scuso nel dire "circa" quando si parla di persone ma è per dare l'ordine di grandezza. A fronte di tali bisogni le politiche regionali sono finalizzate prioritariamente alla costruzione di un sistema di diritti di cittadinanza, in tutti i principali ambiti di partecipazione alla vita sociale. Ormai da anni la nostra regione è impegnata nel promuovere sull'intero territorio regionale un sistema complessivo e coerente di politiche e di interventi finalizzati alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione, alla costruzione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali all'integrazione nella scuola e nel lavoro, alla mobilità negli spazi pubblici e privati, al fine di garantire maggiori opportunità nell'accesso allo sport, alle attività culturali, al turismo. Rispetto a tutti questi settori di intervento le tecnologie avanzate, l'informatica e la telematica rappresentano un elemento, un fondamento, potremmo dire, strategico per garantire integrazione, pari opportunità a favore di tutti i cittadini. Le tecnologie informatiche e telematiche hanno infatti dimostrato una importanza determinante per il miglioramento della qualità della vita, dei cittadini disabili, consentendo anche a persone con disabilità molto gravi di raggiungere livelli di autonomia personale fino a pochi anni fa nemmeno ipotizzabili. In questi anni le tecnologie avanzate hanno anche contribuito a creare una nuova cultura della disabilità, più attenta a valorizzare le abilità e le potenzialità di ogni singola persona e meno propensa, invece, a evidenziare in negativo la disabilità in quanto tale. Per tutti questi motivi HANDImatica rappresenta un appuntamento importante per tutti coloro che a vario titolo sono impegnati nel sistema delle politiche e degli interventi per il superamento dell'handicap. Nei tre giorni della mostra la regione Emilia-Romagna presenterà alcuni dei principali progetti realizzati in questi anni, realizzati anche con la collaborazione dell'ASPHI. La giunta regionale ha infatti avviato numerose iniziative per favorire l'accesso delle persone con disabilità alle tecnologie dell’informazione e comunicazione. In particolare nel settore dell'accessibilità del web la regione ha da tempo avviato un programma per verificare l'accessibilità dei propri siti web e collabora con il Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione sul tema dell'impiego delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione a favore delle categorie più deboli e svantaggiate. Per evitare nuove forme di esclusione sociale e per migliorare le competenze tecnologiche degli utenti informatici con disabilità, sono stati realizzati strumenti didattici e percorsi di formazione che hanno consentito a persone con minorazioni sensoriali e psichiche di acquisire la patente europea per l’utilizzo del personal computer, l’ECDL, European Computer Driving Licence. Altrettanto importante è il tema dell'integrazione del mondo del lavoro. In questi giorni la giunta regionale ha approvato un nuovo progetto di legge sul lavoro che contiene numerosi interventi rivolti alle persone disabili, infatti una buona occupazione, secondo il nostro progetto di legge, è quella che accompagna e mantiene al lavoro le fasce più deboli, come i disabili e i soggetti disagiati economicamente e/o socialmente. Il progetto di legge prevede che la regione e le province promuovano e sostengano l'inserimento e la stabilizzazione nel lavoro dipendente dei disabili così come l'avviamento e il consolidamento di attività autonome e imprenditoriali. Gli strumenti per l'attuazione di questi obiettivi sono: incentivi all'assunzione per le imprese, anche attraverso l'istituzione di un fondo regionale per i disabili; convenzioni con i datori di lavoro per realizzare inserimenti lavorativi adeguati, mirati e accompagnati nel tempo; finanziamenti per l'abbattimento delle barriere architettoniche sui luoghi di lavoro e per l'introduzione dei tutor nelle aziende; ampliamento dell'opportunità di lavoro nelle pubbliche amministrazioni; programmi di inserimento nelle cooperative sociali rivolti a disabili gravi che hanno maggiori difficoltà nell'accesso al mercato del lavoro; concertazione, confronto e partecipazione a livello regionale e provinciale delle associazioni rappresentative dei disabili e delle loro famiglie. Istituzione, infine, di una conferenza biennale per verificare lo stato di attuazione degli obiettivi previsti dal progetto di legge. Si tratta di strumenti diversi e di una strategia complessa di sostegno all'inserimento lavorativo che sarà illustrata dall'assessore alla formazione, alla scuola nel convegno della mattina di sabato. In quanto datore di lavoro la regione Emilia-Romagna è, inoltre, impegnata a garantire la qualità del lavoro ai propri dipendenti con disabilità e ha pertanto aderito al programma "Linee guida per l'integrazione dei disabili in azienda da obbligo a risorsa" avviato dalla Fondazione ASPHI in collaborazione con la Fondazione IBM Italia nel 2001. Infine, un altro settore nel quale le tecnologie informatiche hanno dimostrato una funzione importante è quello che afferisce la casa e gli ausili per l’autonomia personale. Le politiche sanitarie e locali sono rivolte a favorire la permanenza della persona presso la propria abitazione e nel proprio nucleo familiare. Risultano perciò fondamentali gli adattamenti ambientali e tecnologici che consentono alle persone disabili di potersi muovere effettivamente in modo autonomo nella propria abitazione. A tal fine l'assessorato regionale alle politiche sociali, è qui presente in prima fila, l'Assessore Borghi, ha avviato da 4 anni un programma regionale finalizzato ad offrire soluzione per l'adattamento dell'ambiente domestico per disabili e anziani attraverso contributi economici e servizi di informazioni e consulenza. L'Emilia-Romagna, lo diciamo con orgoglio, è l'unica regione in Italia a essersi dotata di una rete regionale di centri specializzati sui temi degli ausili e del superamento delle barriere architettoniche. Nel 2000 è stato aperto a Bologna il Centro Regionale Ausili, un centro di riferimento tecnico regionale per l'informazione, la consulenza, la valutazione e la ricerca sui presidi e gli ausili tecnologici per i disabili. Nello stesso anno è stato aperto a Reggio Emilia il Centro Regionale di Informazione e Consulenza per il superamento delle barriere architettoniche. Ogni anno la regione Emilia-Romagna concede inoltre contributi alle persone in situazione di handicap grave per l’acquisto di personal computer, ausili, arredi, attrezzature tecnologiche per l'autonomia nell'ambiente domestico. Anche queste iniziative saranno presentate nel corso di uno specifico convegno che si svolgerà venerdì mattina. La regione Emilia-Romagna si è dato un piano telematico per il periodo 2002 - 2005 che interviene e investe su applicazioni e infrastrutture per favorire lo sviluppo sul territorio regionale delle amministrazioni pubbliche e delle imprese, piano, lo dico perché è qui presente il ministro, che ha anche beneficiato di contributi finanziari importanti nell'ambito del programma di e-government che il ministro Stanca ha attuato in questi anni. In questo processo di innovazione non è stato dimenticato il ruolo che le tecnologie possono avere a supporto delle politiche di inclusione e per garantire pari opportunità soprattutto ai cittadini in situazioni di svantaggio sociale. Si tratta dunque anche in futuro di coniugare coesione sociale e sviluppo economico dando continuità alla linea culturale e politica che è già stata intrapresa nel corso della legislatura che si sta concludendo. Un grazie davvero sentito di nuovo all'ASPHI per quello che ha fatto, fa e mi auguro continuerà a fare.