Francesco Levantini

Titolo: "I paradossi dell'accessibilità e dell'usabilità nella formazione e nell'informazione
tecnico/scientifica"

Il W3C, la legge Stanca e il protocollo informatico nella Pubblica Amministrazione puntano oggi sull'usabilità e la fruibilità del Web e dei documenti digitali. Tutto ciò rappresenta però un notevole ostacolo per l'accesso all'informazione formativa e tecnico/scientifica da parte del disabile.

Anche nel mondo dei normodotati c'e' differenza tra un documento rivolto a tutti e uno destinato ad una comunità scientifica/formativa. Se in un testo di fisica scrivessi:

"L'energia è uguale alla massa moltiplicata per la velocità della luce al quadrato"

in luogo di:

E=mc^2

Non renderei più usabile il documento. tutt'altro: lo squalificherei scrivendo una banalità che non serve a nessuno e che, per essere spiegata, richiederebbe pagine e pagine di chiarimento su cosa realmente si intenda per "Energia", "uguale", "Massa", "Velocità della luce" e così via.

Nella notazione scientifica usabilità significa rigore, precisione e soprattutto univocità interpretativa. Il segno insegue questi obbiettivi che spesso ha maturato in centinaia di anni di verifiche.

Guai toccarlo alla luce di una non ben precisata "usabilità" alternativa. Il disabile che si avvicina alla scienza lo fa con tutto il bagaglio culturale e tecnologico che ce lo hanno portato. Non ha mai problemi di usabilità delle comunicazioni ha invece problemi di "accessibilità" alle sue parti.

Accessibilità di una comunicazione scientifica, di un testo scolastico significa XML, MathML, significa cioè discriminare le componenti di un informazione, le parti di una formula, di un documento e lasciare all'utente l'apparecchiare l'usabilità più funzionale al proprio lavoro.