Convegno: “Le certificazioni informatiche europee: quali sviluppi e quali prospettive per i disabili ”
Intervento di Serenella Sandri
Nel POR (Slide 1) regionale del FSE per il periodo 2000 – 2006, il problema del divario di saperi in tema di nuove tecnologie, è stato affrontato innanzitutto definendo la società dell’informazione come uno degli obiettivi trasversali della programmazione, che, cioè, orientano le priorità individuate all’interno di ciascun obiettivo globale del POR stesso.
Le politiche regionali si sono concentrate su alcune aree (Slide 2) d’impatto:
Nel Complemento di programmazione, poi, (Slide 3) si è sottolineato il ruolo cruciale delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione, per l’integrazione scolastica e lavorativa delle categorie svantaggiate, sia attraverso l’uso di attrezzature predisposte che facilitino l’accesso alla formazione, sia attraverso la formazione a distanza e il telelavoro.
L’acquisizione, quindi, di conoscenze informatiche e la qualificazione dei lavoratori sui temi delle nuove tecnologie, è stato un tema molto presente nelle attività promosse nel corso degli ultimi anni di programmazione, anche per quanto riguarda, ad esempio, la qualificazione delle risorse umane, soprattutto nelle PMI, fattore di .crescita e di sostegno alla competitività nel mercato globale.
Per questo motivo sono state realizzate sperimentazioni dirette nell’ambito della ricerca e dello sviluppo tecnologico, attraverso anche lo strumento della Sovvenzione globale, come è il caso del Consorzio Spinner che ha offerto un sistema di agevolazioni diretto a sostenere persone che intendessero sviluppare idee d’impresa ad alto contenuto tecnologico o innovativo e piani di trasferimento tecnologico da laboratori universitari o centri di ricerca verso il mondo delle imprese e della pubblica amministrazione locale
Un altro fronte (Slide 5) verso il quale ci si è indirizzati, nello sviluppo delle conoscenze tecnologiche e, in particolare, informatiche, è quello delle pari opportunità di genere.
Il tema è stato affrontato sia per ridurre il “GAP” di conoscenze che le donne hanno in questo ambito, a partire, in particolare, dalla scelta del tipo di studi (ancora esiste un pregiudizio per il quale le donne tendono a non scegliere percorsi di studi in ambito tecnologico), sia per le maggiori opportunità occupazionali che i settori economici legati alle nuove tecnologie possono offrire.
In sintesi, quindi, rispetto all’obiettivo globale del FSE di promuovere le pari opportunità nell’accesso al mercato del lavoro, si è individuato il tema della crescita delle conoscenze tecnologiche come uno degli strumenti per aumentare l’occupabilità, in particolare dei soggetti più esposti al rischio di esclusione.
Se, infatti, (Slide 6) la diffusione degli strumenti tecnologici nell’ambito produttivo può essere fattore di crescita, non solo per le imprese ma anche per i lavoratori ai quali siano forniti gli strumenti per adeguare la propria professionalità in questo settore, d’altra parte possono ingenerarsi fenomeni di marginalizzazione per quelli ai quali non sia garantito un accompagnamento adeguato all’introduzione e all’uso di quegli stessi strumenti.
Questo è particolarmente vero per le persone disabili che hanno già difficoltà a inserirsi nel mercato del lavoro e che, una volta inseriti, difficilmente vengono coinvolti dalle aziende in percorsi di crescita professionale.
Per (Slide 7) questo motivo si è deciso di promuovere, attraverso il FSE, una azione che incidesse in modo rilevante sulla possibilità di integrazione lavorativa dei disabili e che arricchisse in modo significativo l’intero sistema dell’istruzione e della formazione.
Si è così finanziato, dal 2000 al 2003, il progetto integrato realizzato da ASPHI attraverso il proprio ente di formazione DIDACTA, per realizzare moduli formativi adattati per l’acquisizione della patente informatica europea ECDL, certificazione attestante la conoscenza di base dell’uso del computer e riconosciuta nell’ambito della comunità europea.
Nelle prime (Slide 8) fasi di realizzazione dell’iniziativa i destinatari dell’azione sono stati i disabili sensoriali e motori.
Sono stati realizzati:
I moduli vanno dai concetti base della tecnologia dell’informazione e usa del computer, sino all’uso di programmi come il foglio elettronico ed elaborazione testi.
I moduli formativi (Slide 9) realizzati per non vedenti prevedono una doppia modalità di accesso al corso:
- registrazione audio che consente alla persona di ascoltare il testo registrato. All’interno del testo è possibile creare dei “segnalibri” che permettono di riprendere l’ascolto dal punto in cui si è interrotto l’ascolto;
- utilizzo del proprio ausilio (sintesi vocale, barra Braille) per leggere il testo.
Il materiale didattico prevede la descrizione dei comandi da tastiera, messi in particolare risalto, e la spiegazione delle schermate anche a livello spaziale perché la persona non-vedente deve sapere come sono fatte.
Il (Slide 10) progetto ha consentito di sperimentare i prototipi messi a punto, anche per verificare la possibilità di impiegare il prodotto in autoapprendimento. Si è così verificato che il prodotto può essere considerato autodidattico per coloro che (non-vedenti o ipovedenti) conoscono l'utilizzo di base del personal computer e dell'ausilio e che quindi non si trovano per la prima volta a contatto con lo strumento, ma devono formarsi per riuscire a certificare le proprie competenze.
Per chi invece si accosta per la prima volta al computer è necessaria una fase propedeutica, che potrebbe prevedere o un periodo di aula frontale, o un supporto mediante un tutoraggio a distanza o una qualche modalità che andrà predisposta specificatamente per rendere efficace la fruizione dei prodotti.
Nella predisposizione dello strumento per persone audiolese, si è utilizzato un linguaggio semplificato, cercando sinonimi più semplici delle parole più complesse o proponendo una spiegazione più articolata nel caso di inesistenza di sinonimi.
L’ulteriore (Slide 11) strumento di supporto messo a punto per le persone audiolese, il dizionario informatico multimediale, contiene 500 vocaboli informatici spiegati facendo particolare attenzione alla costruzione della frase, alla scelta delle parole del testo di spiegazione, e costituisce un ulteriore strumento di mediazione per l’apprendimento. Sono inoltre (Slide 12) state inserite immagini esplicative e la traduzione del termine con il LIS (Lingua Italiana dei Segni).
Nell’ambito del progetto (Slide 13) sono stati formati 15 partecipanti provenienti da associazioni di disabili, ASL, da agenzie per l’impiego e da associazioni di datori di lavoro, con il ruolo di mediatori pedagogici nel processo di apprendimento, mediazione da realizzarsi tra gli utenti e gli strumenti predisposti
Il progetto, nel suo complesso e nell’arco di questi ultimi tre anni, ha visto collaborare insieme all’ASPHI e all’Anastasis, un importante partenariato: l’Università di Bologna, Dipartimento di scienze dell’educazione; l’Istituto dei ciechi Francesco Cavazza di Bologna; l’AGFA regionale; l’AICA (Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico); il Centro Internazionale del Libro Parlato "A. Sernagiotto" Onlus – Feltre, e nell’ultima azione la Fondazione Gualandi a favore dei sordi.
I prodotti sono distribuiti gratuitamente (Slide 14) a tutti i disabili che ne facciano richiesta a Didacta .
In questi anni sono stati più di 600 gli strumenti per non vedenti distribuiti in tutta Italia, pari a circa 4.200 moduli formativi, mentre i prodotti distribuiti per persone sorde sono stati 250.
Non siamo in grado di rilevare quanti, grazie ai prodotti distribuiti, hanno di fatto sostenuto gli esami ECDL, in quanto hanno potuto rivolgersi ai vari TEST center presenti nel territorio, ma si tratta comunque di una azione di amplia diffusione.
In quanto azione di sistema, il progetto è intervenuto non solo sui beneficiari finali, ma anche in altri ambiti quali la scuola e il sistema formativo. Parallelamente, infatti, alle azioni promosse per la diffusione dell’ECDL, si sono promosse azioni sul sistema scolastico, in particolare sugli istituti tecnici dove si ha una maggiore concentrazione di presenza di allievi disabili, per agevolare la diffusione dei moduli formativi ECDL, soprattutto per aiutare i docenti a integrare gli interventi nella normale programmazione didattica.
Il prodotto è stato anche tradotto in serbo-croato e impiegato nell’ambito di un progetto di cooperazione internazionale realizzato in Bosnia, rivolto a ragazzi disabili
Con un altro intervento si è poi provveduto a adeguare dei test center in grado di far sostenere gli esami per la certificazione dei diversi livelli di patente ai suddetti disabili, ma su questo tema ed un approfondimento su quanto è stato realizzato, seguirà un intervento specifico.
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