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Anni 56,sesso maschile.
Nessuna malattia importante in passato.
Circa 1 mese fa episodio di dolore retrosternale della durata di una decina di minuti risoltosi spontaneamente.
Nel pomeriggio, durante uno sforzo fisico, compare un violento dolore retrosternale irradiato al collo, alle braccia ed alla zona interscapolare, pallore, sudorazione fredda, senso di morte imminente, marcata astenia, nausea.
Viene disposto il ricovero d'urgenza al Pronto Soccorso.
Durante il trasporto in ambulanza viene somministrata nitroglicerina 0,3 mg con attenuazione del dolore nel giro di pochi minuti.

1.
La buona risposta alla nitroglicerina autorizza sempre la diagnosi di angina pectoris?

Choice 1 si
Choice 2 no

Al Pronto Soccorso.
Paziente pallido, sudato, agitato, non dispnea né tosse.
PA 160-90 mmHg e FC 95/min.
E.O. cardiopolmonare nella norma
Poiché il dolore è ritornato molto forte si somministra ancora nitroglicerina 0,3 mg con notevole attenuazione del dolore nel giro di pochi muniti.
L' ECG, Rx torace e indici di necrosi miocardica risultano negativi.
Per escludere una dissezione aortica ed altre cause cardiopolmonari del dolore vengono effettuati un ecocardiogramma ed una TC toracica, che risultano negativi.

2.
Quanto spesso è implicato l'esofago nella genesi del dolore toracico nei pazienti ricoverati al Pronto Soccorso?

Choice 1 20% dei casi
Choice 2 40% dei casi
Choice 3 80% dei casi

Poiché il dolore riprende di nuovo il paziente viene
trasferito in cardiologia per accertamenti.
Nei giorni successivi vengono effettuate le seguenti indagini cardiologiche:
un ECG con prova da sforzo ed una scintigrafia miocardia con dipiridamolo che risultano negativi ed infine una coronarografia che dimostra coronarie indenni da alterazioni.

3.
In quanti pazienti con dolore toracico similanginoso la coronarografia risulta negativa?

Choice 1 nel 40-50% dei casi
Choice 2 nel 20-30 % dei casi
Choice 3 nel 5% dei casi

La coronarografia negativa pertanto ha escluso una causa coronarica del dolore.
Il paziente viene rimandato al medico di base con diagnosi di "dolore toracico non di origine cardiaca" con la prescrizione di nitroderivati ritardo per via sublinguale in caso di dolore.
Dopo 1 mese nuova crisi dolorosa simile alla precedente e nuovo ricovero che si conclude con la diagnosi di "dolore toracico non di origine cardiaca".
Nonostante il cardiologo abbia esclusa una malattia cardiaca, il paziente è convinto di averla sia per le caratteristiche del dolore, sia perché gli vengono prescritti farmaci cardiologici che hanno effetto sulla crisi dolorosa.


4.
Quale è la procedura più indicata a questo punto?

Choice 1 rassicurazione del paziente
Choice 1 nuova visita cardiologica
Choice 2 visita neurologica
unnamed1hoice 2 visita gastroenterologica
unnamed2hoice 2 visita psichiatrica
unnamed2hoice 2 visita fisiatrica

Il paziente viene inviato al gastroenterologo soprattutto per la presenza di saltuari episodi di disfagia che datano da alcuni mesi, anche se non sono accompagnati da rigurgiti acidi o pirosi.

Il paziente viene sottoposto alle seguenti indagini gastroenterologiche.
- EGDS che dimostra un esofago indenne da lesioni, lieve gastrite. HP: negativo.
- RX esofago che dimostra contrazioni non propulsive che fanno assumere all'esofago l'aspetto "a cavaturaccioli".

5.
A questo punto quale è l'esame più indicato ?

Choice 1 pH-manometria esofagea di 24 ore
Choice 2 scintigrafia esofagea
Choice 3 test di svuotamento gastrico
Choice 4 manometria esofagea stazionaria

In attesa di effettuare la pH-manometria esofagea di 24 ore il paziente effettua una
manometria esofagea stazionaria per stabilire la causa della disfagia funzionale (tracciato):

DIAPOSITIVA
Onde di grande ampiezza e durata nella parte distale dell'esofago, spesso sincrone, sfintere esofageo inferiore ipertonico con rilasciamenti presenti, ma spesso incompleti. Durante l'esame il paziente ha presentato una crisi di dolore retrosternale associata a onde di tipo spastico della parte terminale dell'esofago ed ulteriore aumento del tono dello sfintere esofageo inferiore.
La pronta somministrazione di nitroglicerina per via sublinguale è seguita nel giro di 3 minuti da scomparsa del dolore e dalla normalizzazione dell'ampiezza delle onde pressorie esofagee e del tono dello sfintere esofageo inferiore.
A questo punto si può fare la diagnosi di dolore di origine esofagea dovuto cioè a spasmo esofageo diffuso con ipertensione dello sfintere esofageo inferiore.

6.
Se durante la manometria il paziente non avesse avuto la crisi dolorosa, e l'esame manometrico stazionario avesse dimostrato solo uno spasmo esofageo diffuso, sarebbe bastato questo per la diagnosi di dolore di origine esofagea?

Choice 1 si
Choice 2 no
7.
Quali altri esami sarebbe stato utile effettuare?

Choice 1 tests di provocazione del dolore toracico
Choice 2 pH-metria esofagea di 24 ore
Choice 3 test di svuotamento gastrico
Choice 4 scintigrafia esofagea
Choice 4 manometria esofagea di 24 ore